RISOLUZIONE
La Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali, in collaborazione con le istituzioni territoriali e locali della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia ed in coordinamento con la Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, ha tenuto nelle Province della Regione (Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste), dal 22 al 27 giugno 2009, il XIII° Convegno Internazionale sul tema “Aree di Confine: Cooperazione nella Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Culturale”.
A conclusione delle sessioni di lavoro – le cui tematiche hanno toccato le politiche di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, nelle aree di confine ed indicato strategie di tutela e di contrasto ai danni da illeciti trasferimenti o da distruzioni causate da conflitti armati e disastri naturali, come il terremoto che ha colpito la Regione Abruzzo – i partecipanti del XIII° Convegno internazionale della SIPBC:
Auspicano:
che l’esperienza di ricostruzione del Friuli Venezia Giulia, dopo il terremoto del 1976, possa essere di utile supporto e sostegno alla ricostruzione della terra Aquilana, devastata dalle scosse telluriche del 6 aprile 2009.
Si compiacciono:
per la conclusione da parte dell’Italia dell’iter legislativo di ratifica degli strumenti giuridici internazionali per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.
Inscrivono la loro azione nel quadro normativo internazionale, con particolare riferimento a:
1) La Dichiarazione universale sulla diversità culturale adottata dall’UNESCO nel 2001;
2) La Convenzione per la salvaguardia del patrimonio immateriale adottata dall’UNESCO nel 2003;
3) La Convenzione sulla protezione e promozione delle diversità delle espressioni culturali adottata dall’UNESCO nel 2005;
4) La Convenzione del Consiglio d’Europa conclusa a Madrid nel 1980;
5) La Carta di Taormina, redatta in occasione della Conferenza Annuale di “Europa Nostra”, il 5 giugno 2009.
Considerano che:
la cooperazione interregionale transfrontaliera, ponendo in relazione regioni divise da frontiere nazionali ma legate da solide tradizioni storiche, promuove lo sviluppo socio-economico delle regioni interessate ed instaura fruttuose relazioni interculturali tra le popolazioni confinanti al fine di una pacifica convivenza;
costituiscono un valido esempio di una virtuosa cooperazione interregionale transfrontaliera le iniziative legislative della Regione Friuli Venezia Giulia, quali la Legge sugli interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione delle testimonianze e del patrimonio storico, artistico e culturale di origine italiana nell’Istria, nel Quarnero e nella Dalmazia, ed altre iniziative di collaborazione transfrontaliera e transnazionale (Legge n. 16 del 16/8/2000), incluso il Programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia (2007-2013), promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia e adottato dalla Commissione europea con la Decisione n. 6584 del 20/12/2007;
lo sviluppo, la coesione sociale e la qualità della vita sono strettamente correlate alla conoscenza e valorizzazione delle culture “altre” e allo sviluppo di un dialogo interculturale finalizzato all’elaborazione di strategie condivise per la gestione del patrimonio culturale, materiale e immateriale;
la valorizzazione del patrimonio culturale apporta indiscutibili benefici anche economici alle comunità territoriali confinanti, specie quando essa coniuga le esigenze di sviluppo con quelle di protezione dei beni culturali.
Auspicano l’impegno delle Autorità locali:
nella elaborazione di misure legislative e amministrative atte a favorire il dialogo transfrontaliero in tema di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, nel rispetto reciproco delle specificità e delle tradizioni locali;
nello sviluppo di accordi di cooperazione per la salvaguardia e valorizzazione dei patrimoni culturali locali anche attraverso progetti di sviluppo comuni;
nella promozione e divulgazione di “buone pratiche” di gestione del patrimonio culturale, materiale e immateriale;
nello sviluppo di programmi di formazione specifici sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, indirizzati agli ambienti istituzionali, imprenditoriali e professionali interessati;
nel sensibilizzare le rispettive comunità al rispetto dei principi e delle norme nazionali e internazionali sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale;
nel promozione di “una fruizione consapevole e responsabile” dei beni culturali da parte delle comunità locali, “da un lato attraverso costi equi ed accessibili (…), con esclusione di finalità di lucro, dall’altro attraverso specifici programmi di informazione, attuati anche in collaborazione con gli operatori economici di settore e con il sistema scolastico”, come indicato nella Risoluzione adottata dalla SIPBC a conclusione dell’XI° Convegno Internazionale tenutosi in Abruzzo;
nell’incoraggiare il più ampio utilizzo delle nuove tecnologie, “in considerazione delle opportunità che essi offrono nell’attuazione di esperienze innovative di gestione, comunicazione, fruizione, conservazione, valorizzazione” e conoscenza “dei beni culturali, in particolare di quelli temporaneamente o permanentemente inaccessibili, scomparsi o fragili dal punto di vista della conservazione”, come indicato nella Risoluzione adottata dalla SIPBC a conclusione dell’XI° Convegno Internazionale tenutosi in Abruzzo.
Propongono:
LA CREAZIONE DI UN OSSERVATORIO PERMANENTE da parte delle sezioni nazionali della SIPBC, al fine di monitorare, raccogliere e diffondere le iniziative di cooperazione intraprese sia da Stati sia da regioni nella promozione e valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale.
Trieste, 27 giugno 2009