Il paesaggio urbano di Campobasso e i suoi palazzi

 

Non c’è unicità nel paesaggio urbano campobassano, nemmeno nelle sue parti più antiche costruite fino all’inizio del secolo scorso, quando, con l’avvento del Movimento Moderno in architettura e le nuove espansioni urbane, si è avuta una netta rottura con la città storica.

Quelle parti più antiche della città si contraddistinguono per due aspetti nettamente diversi, configurati e individuabili nella città medioevale e rinascimentale, arroccata su un versante del Monte, e nella parte a valle, bassa, costruita nel corso nell’Ottocento e del primo Novecento.

Su queste parti di città dominano dalla sommità del Monte il castello e tre chiese che segnano in modo singolare il paesaggio alla scala più vasta.

Nella parte medioevale e rinascimentale il paesaggio è caratterizzato da vedute costrette con assenza di punti di focalizzazione visiva (prospettive monumentali), da scorci visuali inaspettati e singolari con isolati e affascinanti ruderi, da una varietà di vedute e conformazioni edilizie, da assenza di palazzi imponenti, ma discreti e integrati nel tessuto edilizio.

Nella parte moderna otto-novecentesca il paesaggio è nettamente diverso ed è contraddistinto da prospettive profonde, visuali allargate, sfondi focalizzanti monumenti o palazzi, conformità di vedute, presenza di edifici imponenti.

Se nella parte più antica la diversità è compensata da una forte identità, nella parte moderna la monumentalità è, come osservò Jovine, “aperta e rivelata”.