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Il paesaggio urbano di Campobasso e i suoi palazzi

Il paesaggio urbano di Campobasso e i suoi palazzi

 

Non c’è unicità nel paesaggio urbano campobassano, nemmeno nelle sue parti più antiche costruite fino all’inizio del secolo scorso, quando, con l’avvento del Movimento Moderno in architettura e le nuove espansioni urbane, si è avuta una netta rottura con la città storica.

Quelle parti più antiche della città si contraddistinguono per due aspetti nettamente diversi, configurati e individuabili nella città medioevale e rinascimentale, arroccata su un versante del Monte, e nella parte a valle, bassa, costruita nel corso nell’Ottocento e del primo Novecento.

Su queste parti di città dominano dalla sommità del Monte il castello e tre chiese che segnano in modo singolare il paesaggio alla scala più vasta.

Nella parte medioevale e rinascimentale il paesaggio è caratterizzato da vedute costrette con assenza di punti di focalizzazione visiva (prospettive monumentali), da scorci visuali inaspettati e singolari con isolati e affascinanti ruderi, da una varietà di vedute e conformazioni edilizie, da assenza di palazzi imponenti, ma discreti e integrati nel tessuto edilizio.

Nella parte moderna otto-novecentesca il paesaggio è nettamente diverso ed è contraddistinto da prospettive profonde, visuali allargate, sfondi focalizzanti monumenti o palazzi, conformità di vedute, presenza di edifici imponenti.

Se nella parte più antica la diversità è compensata da una forte identità, nella parte moderna la monumentalità è, come osservò Jovine, “aperta e rivelata”.

Paolo Saverio Di Zinno e i suoi “Misteri”

 

Paolo Saverio Di Zinno e i suoi “Misteri”
Noemi Paduano
Studiosa di Arte e Spettacolo

8 giugno 2022 ore 18.00
Museo dei Misteri – Via Trento, n. 3 Campobasso

Nell’ambito del progetto ‘Campobasso in Comune’ da noi ideato, progetto che mira a valorizzare la storia e il patrimonio culturale della città capoluogo del Molise mediante un ciclo di conferenze affidate a specialisti del settore, quali storici, archeologi, architetti, storici dell’arte, la Sipbc del Molise, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha organizzato una conversazione dal titolo Paolo Saverio Di Zinno e i suoi “Misteri”.
In questo terzo evento del progetto, si parlerà di Paolo Saverio Di Zinno, che, nato a Campobasso nel 1718, studiò a Napoli e divenne uno scultore di indubbio valore, riconosciuto talento del barocco meridionale.
Nel 1916, su iniziativa della SIPBC onlus MOLISE, è stata intitolata una strada a questo insigne artista
Moltissime le sue opere, che si conservano sia a Campobasso che a Napoli, e vivo anche l’impegno civile nella sua città natale, dove la sua figura è legata alla creazione dei cosiddetti “Misteri”. Si tratta di tredici macchine processionali, che sfilano per le strade della città, nella domenica del Corpus Domini.
Su una base di legno sono applicate strutture in metallo – o meglio di una lega che molti considerano misteriosa – dove vengono posizionati figuranti, che rappresentano scene della vita di santi o figure sacre della cristianità.
I Misteri – detti anche Ingegni – vengono portati a spalla in processione, e il passo cadenzato dei portatori, facendo oscillare le strutture, crea l’illusoria sensazione che i figuranti stiano volando sulle teste degli spettatori.
Uno spettacolo unico ed emozionante che permette di definire i Misteri una delle tradizioni più suggestive al mondo, tanto che hanno attirato l’attenzione di molti studiosi di antropologia.
Ci parlerà di questa affascinante tradizione e dell’artista Paolo Saverio Di Zinno una giovane e talentuosa studiosa, Noemi Paduano, laureata in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo e che si dedica da tempo allo studio del nostro patrimonio immateriale.

Presentazione del cofanetto “Culture e territori”

 

 

La pubblicazione raccoglie gli articoli pubblicati sulla rivista “IL BENE COMUNE”, a partire dal 2014.
Otto anni, per la SIPBC ONLUS MOLISE, di grande soddisfazione e, per questo, siamo profondamente grati al direttore della prestigiosa rivista, dott. Antonio Ruggieri e a tutta la redazione per aver dato spazio alla nostra Associazione con una rubrica a noi dedicata, intitolata “Culture e Territori”, nella quale sono stati pubblicati, ogni mese, articoli di grande spessore, prodotti da studiosi di indubbio valore e che vediamo ora raccolti in questa pregevole pubblicazione, a cura della IBC-Edizioni.
Sono state trattate varie tematiche. Abbiamo, infatti, rivolto grande attenzione ai beni artistici della nostra regione, ma anche a quelli di altre regioni italiane, come la Puglia e la Calabria e a realtà molto lontane da noi: da Malta alla Svizzera, dalla Spagna alla Russia, dall’Egitto alla Siria, soltanto per citarne alcune.
E questo, d’altra parte, nella convinzione che, pur se il nostro scopo principale è porre l’attenzione sul patrimonio artistico del Molise, è importante insistere sul valore universale dell’arte, nell’ottica prioritaria della Convenzione dell’Aja del 1954, per cui un bene culturale non appartiene soltanto al popolo che l’ha prodotto, ma è patrimonio della storia e della civiltà umana e ogni popolo, di qualunque razza, etnia, religione o ideologia contribuisce alla cultura mondiale e al suo progresso.
Noi riteniamo fondamentale questa azione di sensibilizzazione rivolta soprattutto ai giovani, che dobbiamo educare non solo all’amore e all’orgoglio per le loro radici culturali, ma anche ci proponiamo di affiancarli in un percorso che li porti ad affinare la sensibilità artistica, accompagnandoli all’apertura verso il valore del Bello, inculcando in loro il senso della storia e del valore incommensurabile del Patrimonio Culturale universale.
Con questa operazione, sottoponendo alla loro attenzione testimonianze artistiche di mondi lontani, li educhiamo anche alla tolleranza e al riconoscimento dell’altro, spesso incautamente visto come “diverso”, perché lontano, parte integrante, co-attore della storia e della civiltà nel suo divenire e nel suo progresso.