Autore: Paolo Di Lella

DAL COLLEGIO SANNITICO AL CONVITTO NAZIONALE “MARIO PAGANO”: STORIA DEL CENTRO CULTURALE DELLA CITTA

GIOVEDI’ 15 GIUGNO – ORE 18.30-CIRCOLO SANNITICO – PIAZZA PEPE CAMPOBASSO
PROGETTO “CAMPOBASSO IN COMUNE”
DAL COLLEGIO SANNITICO AL CONVITTO NAZIONALE “MARIO PAGANO”:
STORIA DEL CENTRO CULTURALE DELLA CITTA.

Il Convitto Nazionale ‘Mario Pagano’ rappresenta, nella società del Molise, un’istituzione non solo scolastica ma anche culturale che da più di duecento anni è ben radicata sul territorio,
ospitando studenti e personaggi illustri provenienti da tutto il Mezzogiorno.

La scuola ha formato e continua a formare centinaia di studenti che hanno la fortuna di poter crescere in un edificio di altissimo pregio storico e che racchiude nelle sue mura una storia lunghissima che parte dall’insegnamento monastico per raggiungere i tempi e le metodologie moderne.

La conferenza in programma intende raccontare la storia culturale ed architettonica del Convitto trattando le varie fasi che ne hanno definito l’organismo attuale.

NICOLA FELICE E NICOLA FENICE: DUE IDENTITÀ PER UN SOLO PITTORE

ABSTRACT

Stefano Vannozzi

Nel panorama storico-artistico molisano alcuni artisti sembrano meteore di passaggio. Firmano capolavori e poi spariscono. Questa atmosfera di “mistero” è in realtà dovuta a una ricerca ancora poco sviluppata. Non è infatti facile restituire una storia, un passato, partendo dal nulla o quasi.
Questa è l’impresa che mi sono trovato ad affrontare dovendo scrivere di tre opere conservate nel convento di S. Maria della Libera di Cercemaggiore (CB), appartenenti a uno stesso artista del quale si conosceva appena il nome (Nicolaus DeFenice) e il periodo di attività presso questo luogo (1686 l’affresco dell’“Ultima Cena” e la tela di “San Pio V fra santi” e 1687 la tela della “Madonna dell’Arco”).
Attraverso studi archivistici, confronti e approfondimenti ho però ricostruito molto della sua figura, giungendo alla incredibile constatazione che il pittore Nicola Fenice avesse utilizzato nel corso della sua vita e della sua attività artistica un duplice cognome. Una scelta inconsueta ma certamente non infrequente per l’epoca, essendo la stabilizzazione dei cognomi ancora non così rigida.
Il nostro Fenice è dunque da identificarsi con il Nicola Felice battezzato nell’antica chiesa di S. Maria maggiore di Campobasso il 14 settembre 1629 e autore nel 1657 del “San Nicola di Bari tra i Santi Cosma e Damiano, San Rocco e San Nicasio” della chiesa conventuale di Santa Maria di Loreto a Toro (CB).
Ho inoltre confutato i legami con il pittore Giovanni Maria Felice della nota tela “Pace fra i Trinitari e Crociati” del 1592, conservata a palazzo Magno in Campobasso, e ho restituito a ciascuno dei due pittori la loro vera storia familiare, prima ignota, pur auspicando che ancora tanto possa essere aggiunto.
Il Felice / Fenice, assai attivo nella vita sociale campobassana e nella cura degli interessi della propria famiglia, originaria di Toro ma ormai ben radicata nella città di Campobasso, acquistò qui nel 1659 una casa presso la centrale piazza dell’Olmo.
A capo di una fiorente attività, le sue opere, che recano frequenti ripensamenti autografi, sono improntate sull’utilizzo della luce per la costruzione dello spazio e delle figure, hanno una spiccata vivacità cromatica e sono pervase da una continua ricerca del movimento.
Il nostro artista muore all’età di 64 anni, il 07 ottobre 1692, disponendo di essere sepolto presso la chiesa campobassana di San Giorgio.

Il paesaggio urbano di Campobasso e i suoi palazzi

Il paesaggio urbano di Campobasso e i suoi palazzi

 

Non c’è unicità nel paesaggio urbano campobassano, nemmeno nelle sue parti più antiche costruite fino all’inizio del secolo scorso, quando, con l’avvento del Movimento Moderno in architettura e le nuove espansioni urbane, si è avuta una netta rottura con la città storica.

Quelle parti più antiche della città si contraddistinguono per due aspetti nettamente diversi, configurati e individuabili nella città medioevale e rinascimentale, arroccata su un versante del Monte, e nella parte a valle, bassa, costruita nel corso nell’Ottocento e del primo Novecento.

Su queste parti di città dominano dalla sommità del Monte il castello e tre chiese che segnano in modo singolare il paesaggio alla scala più vasta.

Nella parte medioevale e rinascimentale il paesaggio è caratterizzato da vedute costrette con assenza di punti di focalizzazione visiva (prospettive monumentali), da scorci visuali inaspettati e singolari con isolati e affascinanti ruderi, da una varietà di vedute e conformazioni edilizie, da assenza di palazzi imponenti, ma discreti e integrati nel tessuto edilizio.

Nella parte moderna otto-novecentesca il paesaggio è nettamente diverso ed è contraddistinto da prospettive profonde, visuali allargate, sfondi focalizzanti monumenti o palazzi, conformità di vedute, presenza di edifici imponenti.

Se nella parte più antica la diversità è compensata da una forte identità, nella parte moderna la monumentalità è, come osservò Jovine, “aperta e rivelata”.

“AGORA’ – OMBRE E STORIA NELLE PIAZZE DI NAPOLI”

Venerdì 24 febbraio – ore 17.30 -Circolo sannitico – Piazza Pepe – Campobasso
Presentazione dell’opera
“AGORA’ – OMBRE E STORIA NELLE PIAZZE DI NAPOLI”

Relatori:
prof. Mario Rovinello
docente, ricercatore e membro del Direttivo dell’Istituto campano per la storia della Resistenza, dell’antifascismo e dell’età contemporanea “Vera Lombardi”.
Dal 1914 è cultore della materia di Letteratura italiana all’Università Federico II di Napoli. Fondatore e direttore editoriale della casa editrice “La valle del Tempo”
dott. Maurizio Vitiello
già funzionario della Direzione Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte – Napoli, docente “Fondazione Humaniter” – Napoli
Scrittore, articolista, saggista, critico d’arte e curatore indipendente.

Nei due volumi, di autori vari, tra cui Maurizio Vitiello, Mario Rovinello e altri , siamo condotti in un suggestivo viaggio nei luoghi più incantati di Napoli: piazza Amendola, piazza Carolina, piazzetta Pietrasanta, largo Tarsia, piazzetta Salazar, piazza de Filippo, piazza Monteoliveto, piazzale Tecchio, largo S. Giovanni Maggiore, piazza Salvatore di Giacomo, piazza Nazionale.
Prosegue così il viaggio tra le piazze di Napoli in una perfetta sintesi di fantasia e storia. Nuovi autori, per di più giovani, hanno inteso raccontare i ricordi o più semplicemente le sensazioni legate a un luogo della città, talvolta più noto, altre meno. Non manca qualche fantasma o qualche elemento di realismo magico che accrescono la piacevolezza della lettura, così come è presente il rigore storico delle schede iniziali di presentazione delle piazze ricche di “precisione, sintesi, buona documentazione”, tali da accompagnare anche un volenteroso occhio “straniero”

IL PRESIDENTE SIPBC ONLUS-MOLISE
Isabella Astorri

CAMPOBASSO in COMUNE

CAMPOBASSO in COMUNE

Sabato 21 gennaio – ore 11.00 – Chiesa di S. Antonio abate – Campobasso
La chiesa di S. Antonio abate a Campobasso
… per rivedere con altri occhi e sentire con altre orecchie storie poco conosciute di uno dei santi più amati nel bacino mediterraneo
Relatore:
Franco Valente – Architetto e storico

La chiesa di S. Antonio abate, fu trasformata in chiesa nel 1572 e pare che, negli anni precedenti, sia stata sede del primo ospedale di Campobasso.
Ha una struttura architettonica molto semplice, in quanto è composta da un’unica navata, ma, all’interno, è un vero gioiello, ricco di sorprese.
Magnifico è l’altare maggiore, in marmo, realizzato nel 1748.
Sulle pareti laterali troviamo quattro altari barocchi, intagliati in legno e rivestiti di loro zecchino.
Il primo dedicato a S. Antonio abate, con una statua lignea risalente al XV secolo e con tele di Francesco Guarino raffiguranti la vita del Santo , risalenti al XVII secolo.
L’altare del Crocifisso con dipinti di Paolo Fenoglio, risalenti al 1640
L’altare di S. Benedetto con dipinti di Francesco Guarino da Solofra, risalenti al 1643.
L’altare del Sacro Cuore, con una statua lignea che raffigura la Madonna delle Grazie, risalente alla prima metà del ‘500.
All’interno della chiesa , come la tela che raffigura le tentazioni di S. Antonio, troviamo opere del periodo fiammingo del tardo cinquecento.
Saverio Paolo Di Zinno, artefice dei famosi Misteri, trasse sicuramente ispirazione per alcune sue macchine, come le tentazioni di S. Antonio e il trionfo di S. Michele su Lucifero. Del Di Zinno è opera una statua lignea di S. Francesco
La chiesa ebbe molta importanza nella tradizione dei Misteri anche perché, dopo il terremoto del 1805, divenne la sede in cui venivano conservati tutti gli ingegni e di qui, il giorno del Corpus Domini essi partivano per la processione lungo le strade della città.
La chiesa è stata restaurata negli anni ottanta e si è arricchita di dipinti dei nostri pittori contemporanei, Amedeo Trivisonno e Leo Paglione.
Il 17 gennaio, giorno di S. Antonio Abate, sul sagrato della chiesa c’è una grande festa, con la benedizione degli animali. La sera vene acceso un enorme fuoco e vengono gustati piatti tipici campobassani e intonati i famosi canti popolari, le “maitunate” .
L’evento è inserito nel Progetto “Campobasso in Comune”, a cura della SIPBC ONLUS-MOLISE, in collaborazione con il Comune di Campobasso.

 

IL PRESIDENTE SIPBC ONLUS-MOLISE
Isabella Astorri

Archeologia del paesaggio medievale nel Molise interno – Sguardi sul passato per riconoscere il futuro

Martedì 10 gennaio – ore 18.00 – Circolo sannitico – Piazza Pepe – Campobasso

Archeologia del paesaggio medievale nel Molise interno
Sguardi sul passato per riconoscere il futuro

Con questo evento viene presentato il primo numero della collana “Aree interne”
Edizioni di Macchiamara- Bagnoli del Trigno (IS) 2022
La collana è diretta dal prof. Gino Massullo, storico e autore di numerose pubblicazioni, direttore della rivista molisana di storia e scienze sociali “Glocale”.
Sarà relatore in questo evento, accanto alla dott.ssa Gabriella Di Rocco, vice presidente della SIPBC ONLUS-MOLISE, archeologa e docente presso l’università LUMSA di Roma, studiosa di archeologia cristiana, bizantina e medievale, autrice di numerose pubblicazioni soprattutto sui castelli.
Il Medioevo ha inciso profondamente sui paesaggi in cui oggi viviamo.
La ricerca storiografica e archivistica, unita all’esplorazione del territorio e all’analisi della cartografia storica e della toponomastica portata avanti negli ultimi decenni per una parte considerevole del territorio molisano, mostra quanto sia importante riscoprire gli elementi peculiari dei paesaggi medievali, in primis i castelli.
Sono stati essi a determinare, in stretto rapporto con la storica rete tratturale, l’assetto paesaggistico e territoriale della regione che, in particolare nelle sue aree interne, ancora oggi persiste quasi immutato, continuando a costituire elemento identitario significativo. E’ dunque importante conoscerne la storia, per garantirne la conservazione e per godere di un patrimonio di bellezza antica e, al contempo, per provare a capire chi siamo stati, chi siamo e chi potremo essere.

Presentazione del calendario 2023 della SIPBC ONLUS-MOLISE

Siamo per il 2023 alla decima edizione del calendario della SIPBC ONLUS-MOLISE. Abbiamo infatti iniziato nel 2014, pubblicando le foto dei beni culturali più significativi della nostra regione.
Il Molise è ricco di testimonianze artistiche di grande valore, dai siti archeologici ai castelli, dalle chiese ai vari monumenti, tutti testimonianze del nostro passato e della nostra identità culturale.
Non potevamo non prendere in considerazione il paesaggio, bene culturale protetto dalle leggi dello Stato, importante non solo per la sua indiscussa bellezza, ma anche perché testimonianza della nostra storia più lontana.
Nel proporre queste immagini, abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla suggestione di tanta bellezza, che suscita lo stupore e l’ammirazione di quanti, per la prima volta, vengono a visitare il nostro Molise.
Non sempre, purtroppo, i beni culturali e, quindi, il paesaggio, vengono tutelati: basti pensare a certi tratturi non curati o addirittura devastati, ad alcuni castelli lasciati in stato di abbandono o malamente restaurati, al dilagare dell’eolico selvaggio che spesso deturpa le nostre splendide valli e le incantevoli colline.
Ci auguriamo che chi di dovere mostri una maggiore sensibilità e attenzione al nostro territorio, nello spirito che la legislazione vigente raccomanda, o meglio impone, come recita il citato art. 2 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio.
Un sentito ringraziamento agli autori delle bellissime foto, per il loro consenso alla pubblicazione.
Per concludere, è d’obbligo esprimere la nostra profonda gratitudine alla Banca Popolare delle province Molisane che ci è sempre vicina nel nostro percorso e, ancora una volta, ha offerto il suo appoggio a questa nostra iniziativa.
Con l’augurio che queste immagini ci accompagnino nello scorrere di un 2023 prospero e sereno, ringraziamo per l’attenzione e la vicinanza tutti gli amici che ci confortano con la loro partecipazione alle nostre iniziative.

IL PRESIDENTE SIPBC ONLUS-MOLISE
Isabella Astorri

“I DI CAPUA E I GONZAGA – UN RESPIRO EUROPEO”

Giovedì 24 novembre 2022, ore 17.30
Circolo Sannitico, Campobasso
“I DI CAPUA E I GONZAGA – UN RESPIRO EUROPEO”
Relatore Mario ZICCARDI – Storico

 

 

Nell’ambito del progetto ‘Campobasso in Comune’ da noi ideato, progetto che mira a valorizzare la storia e il patrimonio culturale della città capoluogo del Molise mediante un ciclo di conferenze affidate a specialisti del settore quali storici, archeologi, architetti, storici dell’arte, la Sipbc Onlus – Molise, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha organizzato una serie di eventi.
Questo è il sesto del progetto e ha titolo “I di Capua e i Gonzaga – Un respiro europeo”.
Il relatore, Mario Ziccardi, è laureato in archeologia e ha collaborato per sei anni con l’ex Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici Etnoantropologici del Molise, inaugurando diverse mostre e allestito le sale del Castello di Gambatesa e del Castello di Venafro. Si è interessato di viabilità medievale e croci varie. Ha studiato il labirinto graffito a Petrella Tifernina (caerdroia), fino ad ora unico esemplare nell’Europa continentale e nell’area mediterranea.
Ha collaborato alla pubblicazione della “Storia di Campobasso” di Vincenzo Eduardo Gasdia.
Nella conversazione “I di Capua e i Gonzaga – Un respiro europeo”, ci parlerà di Isabella di Capua e Ferrante Gonzaga, del loro legame con la città di Campobasso e delle vicende che li hanno portati ad essere dei protagonisti del ‘500 italiano.
Una storia lunga più di un secolo che ha legato la città alle vicende storiche della famiglia di Capua e, in seguito, a quella dei Gonzaga. Si andrà a scoprire cosa hanno lasciato i vari feudatari, le strutture culturali e il palazzo. Attraverso la testimonianza delle fonti scritte si scoprirà cosa è rimasto della principale residenza feudale.

 

 

“Culture e territori” della SIPBC ONLUS-MOLISE

VENERDI’ 29 LUGLIO – ORE 18
CIRCOLO SANNITICO – PIAZZA PEPE – CAMPOBASSO

Presentazione del cofanetto “Culture e territori”
della SIPBC ONLUS-MOLISE

La pubblicazione raccoglie, in sei piccoli volumi, gli articoli pubblicati sulla rivista “IL BENE COMUNE”, a partire dal 2014.
Otto anni, per la SIPBC ONLUS MOLISE, di grande soddisfazione e, per questo, l’Associazione è profondamente grata al direttore della prestigiosa rivista, dott. Antonio Ruggieri e a tutta la redazione per aver concesso uno spazio dedicato alla SIPBC, con il titolo “Culture e Territori”, nella quale sono stati pubblicati, ogni mese, articoli di grande spessore, prodotti da studiosi di indubbio valore e ora raccolti in questa pregevole pubblicazione, a cura della IBC-Edizioni.
Sono state trattate varie tematiche. E’ stata rivolta, infatti, grande attenzione ai beni artistici del Molise, ma anche a quelli di altre regioni italiane, come la Puglia, la Basilicata e la Calabria e a realtà molto lontane, da Malta alla Svizzera, dalla Spagna alla Russia, dall’Egitto alla Siria, soltanto per citarne alcune.
E questo, d’altra parte, nella convinzione che, pur se lo scopo principale di ogni sezione è porre l’attenzione sul patrimonio artistico della propria regione, è importante insistere sul valore universale dell’arte, nell’ottica prioritaria della Convenzione dell’Aja del 1954, per cui un bene culturale non appartiene soltanto al popolo che l’ha prodotto, ma è patrimonio della storia e della civiltà umana e ogni popolo, di qualunque razza, etnia, religione o ideologia contribuisce alla cultura mondiale e al suo progresso.
Si ritiene fondamentale questa azione di sensibilizzazione rivolta soprattutto ai giovani, che dovrebbero essere educati non solo all’amore e all’orgoglio per le loro radici culturali, ma anche al valore del patrimonio culturale universale.

 

Paolo Saverio Di Zinno e i suoi “Misteri”

 

Paolo Saverio Di Zinno e i suoi “Misteri”
Noemi Paduano
Studiosa di Arte e Spettacolo

8 giugno 2022 ore 18.00
Museo dei Misteri – Via Trento, n. 3 Campobasso

Nell’ambito del progetto ‘Campobasso in Comune’ da noi ideato, progetto che mira a valorizzare la storia e il patrimonio culturale della città capoluogo del Molise mediante un ciclo di conferenze affidate a specialisti del settore, quali storici, archeologi, architetti, storici dell’arte, la Sipbc del Molise, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha organizzato una conversazione dal titolo Paolo Saverio Di Zinno e i suoi “Misteri”.
In questo terzo evento del progetto, si parlerà di Paolo Saverio Di Zinno, che, nato a Campobasso nel 1718, studiò a Napoli e divenne uno scultore di indubbio valore, riconosciuto talento del barocco meridionale.
Nel 1916, su iniziativa della SIPBC onlus MOLISE, è stata intitolata una strada a questo insigne artista
Moltissime le sue opere, che si conservano sia a Campobasso che a Napoli, e vivo anche l’impegno civile nella sua città natale, dove la sua figura è legata alla creazione dei cosiddetti “Misteri”. Si tratta di tredici macchine processionali, che sfilano per le strade della città, nella domenica del Corpus Domini.
Su una base di legno sono applicate strutture in metallo – o meglio di una lega che molti considerano misteriosa – dove vengono posizionati figuranti, che rappresentano scene della vita di santi o figure sacre della cristianità.
I Misteri – detti anche Ingegni – vengono portati a spalla in processione, e il passo cadenzato dei portatori, facendo oscillare le strutture, crea l’illusoria sensazione che i figuranti stiano volando sulle teste degli spettatori.
Uno spettacolo unico ed emozionante che permette di definire i Misteri una delle tradizioni più suggestive al mondo, tanto che hanno attirato l’attenzione di molti studiosi di antropologia.
Ci parlerà di questa affascinante tradizione e dell’artista Paolo Saverio Di Zinno una giovane e talentuosa studiosa, Noemi Paduano, laureata in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo e che si dedica da tempo allo studio del nostro patrimonio immateriale.